Cotture secondarie

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Anche se considerati secondari, questi metodi possono risultare molto utili in cucina sia come cotture vere e proprie che per conservare o riscaldare i piatti.

Cuocere al Microonde

Il forno a microonde è uno strumento presente quasi in ogni casa anche se non tutte le persone lo utilizzano per cucinare. Io, ad esempio, lo uso spesso per scongelare e riscaldare i cibi ma al contrario di molti non ho mai cucinato un piatto esclusivamente al microonde. Tornando alle sue potenzialità, questo strumento è davvero efficace – se non insostituibile – per lo scongelamento rapido degli alimenti. Ha una funzionalità apposita che irradia il cibo a bassa intensità di potenza. Questo, a differenza di altri metodi di riscaldamento, non comporta la degradazione delle vitamine o la dispersione dei sali minerali senza contare che restituisce al cibo il suo sapore originale. Per questo motivo è spesso utilizzato anche per riscaldare piatti già pronti.
Il calore è prodotto da un generatore di onde elettromagnetiche ad altissima frequenza che, penetrando nella superficie del cibo, produce un’eccitazione molecolare comportando un calore improvviso. La temperatura non supera i 100 °C e le pareti metalliche consentono di riflettere le onde all’interno; il piatto girevole, poi, garantisce una cottura omogenea del cibo. Consente inoltre di rosolare, anche se non benissimo, il cibo attraverso la funzione grill.
Ricordate che è possibile inserire recipienti di moltissimi materiali, come plastica, vetro e ceramica, ma non di acciaio. Per completare, cercate sempre di far riposare il cibo un paio di minuti prima di mangiarlo, e ricordate che è uno strumento da utilizzare “con cautela” a causa delle ripercussioni che le onde potrebbero avere sull’organismo.

Cuocere sottovuoto

La tecnica del sottovuoto è sicuramente conosciuta come metodo di conservazione degli alimenti ma non tutti sanno che dà molte soddisfazioni anche come sistema di cottura vero e proprio. Gli alimenti conservati in questo modo restano inalterati sia dal punto di vista nutrizionale che da quello organolettico in quanto non perdono succhi, peso, gusto, aroma o colore. Gli alimenti possono essere conservati sia crudi che parzialmente cotti e quelli più utilizzati sono carni, pesci, verdure, frutta e creme. La cottura sottovuoto, invece, può avvenire in presenza di acqua o di vapore a una temperatura tra i 65 e i 98 °C che dovrà mantenersi costante per tutto il tempo.
I vantaggi sono molti, soprattutto per i ristoranti poiché permette di preparare in anticipo alcuni piatti e riscaldarli a basse temperature conservando gli aromi e senza disidratare il cibo. Col sottovuoto, inoltre, è possibile cuocere più alimenti contemporaneamente poiché i liquidi sono racchiusi nell’involucro e non si disperdono in acqua.
Un esempio di cibo molto utilizzato nella cottura sottovuoto? Il classico cotechino di Capodanno!

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